mercoledì 25 febbraio 2015

La vendetta del destino

Se qualcuno mi chiedesse in questo momento
“cos’hai fatto per meritarti tanto
cos’hai fatto per non avere niente,
per illudere il tuo cuore e  la tua mente?”
Non è, sai, come giocare a carte,
la vendetta di chi bara è sempre alta,
la paura è messa lì in disparte,
e chi vince non sempre capirà di più.


Ma qui invece, qui si chiede tanto,
e chi vince, ha la smania dentro il cuore,
e chi perde è più ricco di prima.
Togli il peso, e il peso se ne va.

“Che ti pesa, io non lo capisco, dove vai
da dove vieni, e chi sei?”
chiedendomi a quattr’occhi il destino,
capì che non ero lì per lui.


E perse subito la sua scommessa,
un’idea,  a volte, naufraga in nuvole.
“Da dove vieni se mi hai chiesto tanto?”
Il destino, con rimpianto, se ne andò.


La forza
La potenza
La speranza
non sono a volte pressoché inutili,
ma avanzano nel cammino di ogni popolo,
e per chi le butta
un fiore crolla giù.


E’ il destino di tutti i sassi:
“Con una corda al collo, nel profondo
e niente più…”
servire come  rapido in stazione.
Prima tu vuoi arrivare presto,
ma salito il rimpianto può tornare.


Longa’79

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