Città
di pensiero.
Scendere le scale, e poi,
entrare in un caffè,
di fuori c’è il sole,
illumina già
gabbiani e rondini.
Stringere le spalle come
chi
si sente forte con chi
sa,
non sa parlare la città
e i pensieri esplodono.
Sorrisi e strane parole
guardo in faccia l’alba
e muore già.
Io posso anche sognare
darti quel che ho
e che sarà.
Grido come chi
ha il cuore lacero ma sa
che nella neve fredda c’è
chi spegne le fiaccole.
Sorrisi e strane parole
se non cambi, resta come sei.
Un solitario sperare
dissolve nubi bianche
dentro a te.
Stringere le spalle come
chi
si sente forte con chi
sa,
non sa parlare la città
e i pensieri esplodono.
Longa’81
Nessun commento:
Posta un commento